"I cultori delle arti, del jazz e della musica in particolare, sono arrivati al distanziamento sociale e alla crisi Covid-19, più preparati dei loro simili e con un grande vantaggio perché da sempre addestrati a partecipare alle arti “a distanza”, a cercare e reperire ‘da remoto’ classici, innovazioni, fenomeni emergenti, e a costruire uno spazio-tempo rifugio dell’anima in cui rifugiarsi nelle loro residenze terrestri, in cui ri-compongono mente e corpo attraverso l’incontro intimo con le semi-divinità del loro Olimpo artistico-esistenziale: un corpo a corpo totalmente eterogeneo rispetto alle mortificazioni senso-motorie negli incontri Zoom e Webinar..."
da Corporeità e comunità del sé embodiment di Raffaele Cascone (vedi da pag 22 a 25) su:
file:///C:/Users/Mario/Desktop/AGENDA%202021/CASCONE/mumag_dicembre_bassa%20riso.pdf