di Daniela Giampaola ed Emanuele Greco (Salerno Editrice)
Daniela Giampaola è stata funzionario nei ruoli del Ministero della Cultura, con responsabilità della tutela e valorizzazione del patrimonio archeologico del centro storico di Napoli. È autrice di numerose pubblicazioni dedicate all’archeologia della città di Napoli.
Emanuele Greco, già professore ordinario di Archeologia classica nell'Università di Napoli «L'Orientale››, è stato Direttore della Scuola Archeologica Italiana di Atene. È autore di circa 300 pubblicazioni, tra cui Storia dell’urbanistica. ll mondo greco (Roma-Bari 1983), Archeologia della Magna Grecia (Roma-Bari 1992) e lppoclamo di Mileto. Immaginario sociale e pianificazione urbana nella Grecia classica (Paestum 2018).
Napoli, la città che secondo il mito era sorta dove una sirena si era lasciata morire, conserva, nel nome, il mistero di una doppia fondazione: Neapolis è la città nuova, che succede a Parthenope, il piú antico insediamento di origine cumana. Ma come avvenne tale rifondazione e perché? Per molti anni la ricostruzione storica delle vicende che da Parthenope portarono a Neapolis è stata fissata combinando fonti letterarie e archeologiche da cui si ricavava una data di fondazione successiva alla battaglia di Cuma del 474 a.C.
Oggi il quadro di riferimento è radicalmente mutato per effetto dei grandi scavi seguiti al terremoto del 1980 e ai lavori per la metropolitana, con le loro straordinarie scoperte. Questo libro non si limita a definire la cronologia della Città, ma illustra le trasformazioni urbanistiche e architettoniche che interessarono il nucleo originario, permettendoci di riscriverne la storia fino all'età romana, epoca a cui rimanda l’eccezionale scoperta del santuario dei Giochi lsolimpici - i Sebastà -, testimonianza dell’ammirazione dell’imperatore Augusto per la cultura greca che Neapolis conservava come nessun altro centro dell'Italia antica e tutt'ora visibile nell’impianto urbano della "città porosa”.
Corrriere del Mezzogiorno 6 Dicembre 2022 (di Natascia Festa)
Un programma triennale di buon compleanno per Napoli. Nel 2025 compirà 2.500anni intesa tra Mann ed Industriali NAPOLI. Un compleanno a cifra tonda. E visto che a festeggiare sarà la vecchia nobile signora, Napoli «in persona», i preparativi per le celebrazioni iniziano con ben tre anni di anticipo. La città nel 2025 compirà 2.500 anni così, per una ricorrenza che si annuncia simbolica, ieri al Museo archeologico è stato siglato un protocollo d’intesa tra Mann e l’Unione industriali di Napoli. Un triennio di collaborazione durante il quale con altri partner, a partire dalla Rai, si svilupperanno programmi che uniranno lo sguardo archeologico e storico a quello economico e dello sviluppo della techné oggi nuova tecnologia. «L’anno della fondazione — ha spiegato il direttore del Mann Paolo Giulierini — si fa ricadere convenzionalmente nel 475 avanti Cristo ma è chiaro che Napoli ha avuto più di una fondazione. La sua nascita è legata alla migrazione dei greci, prima da Rodi poi da Cuma, che spinti da emergenze e necessità, cercavano fortuna in nuovi approdi. Perché, come accade oggi, chi parte lo fa motivato dalla inospitalità delle proprie terre». Neapolis nacque il 21 dicembre del 475 a. C., sotto gli auspici del giorno del solstizio d’inverno, data scaramantica che darà (forse) il suo imprimatur al dna della città. Il presidente dell’Unione Industriali Costanzo Jannotti Pecci è orgoglioso: «È la prima volta che l’Unione entra in maniera strutturata in un partenariato con il Mann. Per questo compleanno ci ha già scritto Carlo Fuortes, della Rai e ha dato la disponibilità a collaborare, così il sindaco Gaetano Manfredi e il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano che, da napoletano, si è detto contento di poter sostenere il progetto. Contatteremo Regione e Ferrovie affinché ognuno dia il suo apporto». «Si parte già con la mostra sui Bizantini — conclude Giulierini — greci di altra generazione: potrà essere l’occasione per mettere in campo sinergie con il settore orafo tra storia e merchandising». Antonio Parlati, direttore del centro di produzione della Rai, aggiunge: «Insieme bandiremo un concorso di idee nelle scuole per la realizzazione dell’immagine di “Napoli 2500”».
La Repubblica di 6 Dicembre 2022 (di Paolo De Luca)
L’accordo in vista delle celebrazioni del 2025 Mann-Industriali, patto per i 2.500 anni di Neapolis di Paolo De Luca Un protocollo d’intesa legherà il Mann e l’Unione industriali di Napoli per i prossimi tre anni. L’obiettivo è la realizzazione di iniziative congiunte, soprattutto in vista delle celebrazioni dei 2.500 anni dalla fondazione di Neapolis nel 2025. La data presa in considerazione è il 21 dicembre 475 avanti Cristo ma, come ricorda Paolo Giulierini, direttore del museo, «la stessa Napoli ci insegna quanto la città di oggi sia figlia di tante fondazioni succedutesi nei secoli, in cui mondi apparentemente lontani si incontrano. Proprio come arte e industria, unite in questo caso per promuovere il territorio, sotto tutti i punti di vista». Il protocollo firmato dallo stesso Giulierini e dal presidente dell’Unione industriali Costanzo Jannotti Pecci svilupperà eventi per la diffusione delle buone pratiche imprenditoriali “Made in Naples”. Insomma, un incentivo alla “techné” locale, per dirla in greco, esattamente come avveniva nel mondo antico. «Non c’erano solo pittori, artisti e filosofi – aggiunge Giulierini - le società erano dinamiche e producevano, usavano la propria tecnologia per realizzare acquedotti, infrastrutture, solcare i mari, studiare l’astronomia: non a caso, a maggio apriremo la Sezione tecnologica romana, che racconterà come questo concetto avesse un taglio multidisciplinare nel mondo del passato». Una prima sperimentazione concreta del protocollo, ci sarà già in occasione della mostra “Bizantini”, al via il 21 dicembre: previsti tavoli tecnici con le associazioni di categoria, per trovare punti di raccordo tra le antiche maestranze e le attuali produzioni di design e oreficeria. «L’idea – afferma Jannotti Pecci – è offrire, con questo accordo, un maggiore contributo alla storia della città. Una storia imbevuta di cultura, certo, ma anche di economia ed eventi social, il cui approfondimento contribuirà a valorizzare il presente e a indirizzarne le prospettive». Un museo, così come una mostra, in grado di rappresentare «non solo bellezza estetica – sottolinea Giulierini - ma anche una scintilla volta a rigenerare la produzione dell’industria». Si aggiungono ulteriori prospettive per il futuro, che vedranno anche la collaborazione della Rai, attraverso la sede di Napoli, diretta da Antonio Parlati, intervenuto alla presentazione del protocollo. In programma l’elaborazione di una grafica coordinata per i 2500 anni di Neapolis: attraverso un bando, potranno disegnarlo le scuole del territorio Con la partenza delle iniziative e della prossima mostra sui Bizantini, è prevista anche una bigliettazione speciale e lancio di abbonamenti che permettano di accedere al Museo a prezzi promozionali. Non solo, sempre in occasione delle feste di Natale, saranno presentati gli “Scacchi del Mann”, visti in anteprima alla mostra sui gladiatori, per una nuova prospettiva di merchandising del brand museale.