11 APR 2022 TIME EXPERIENCE COMMERCIAL 

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Un salto ad Helsinki

Helsinki

Helsinki è la capitale della  Finlandia ed è anche la patria del grande architetto Alvar Aalto il cui pensiero partiva dal fatto che: “ …la forma deve avere un contenuto, e il contenuto deve avere un legame con la natura…” ed è proprio  ad Helsinki, proprio attraverso il pensiero,  lasciato in eredità dal celebre architetto e designer, che assistiamo alla nascita continua   di centri culturali, di gallerie e laboratori in quartieri avveniristici, come Kluuvi (in filandese baia chiusa), insieme  all’inaugurazione di musei d’arte contemporanea come Amos Rex.    Altri prestigiosi spazi sono riuniti in un “design district” accanto ai monumenti architettonici di Alvar Aalto e della precedente generazione di designer, vedi  il  museo d’arte moderna Kiasma, edificio d’avanguardia progettato nel 1998 dall’architetto americano Steven Holl.

 

Helsinki ci permette di confrontarci con una radicale visione della cultura urbana, il cui riferimento fondativo è quello della “natura”, meno con quello della relazioni con i processi di trasformazione, anche fortemente conflittuali, appartenenti allo scenario europeo e mediterraneo. Quindi per noi di grande stimolo nel fare i conti con una visione radicale, con un relazione assoluta, appunto fondativa della natura. Al punto tale che produrre memoria urbana ad Helsinki non è tanto da cercarla in un edificio, in una parte di città,  ma nella storia del suo paesaggio naturale, in un viaggio storico a ritroso nella  sua natura, in quella che la circonda dalla sua nascita.

 

 www.myhelsinki.fi                                         

 

https://www.visitfinland.com/it/helsinki/

 

www.helsinkitimes.fi 

 

Da  ZON Magazine  aZONzo  Lo stile di Helsinki. Benvenuti al Nord

Lo stile di Helsinki. Benvenuti al Nord

di Tonia Rotondo - 6 Maggio 2015 - 19:55

  

Dall’Europa alla Scandinavia passando per il Baltico. Dopo l’Estonia traghettiamo in Finlandia per un weekend nello stile di Helsinki. Benvenuti al Nord

Ad un passo dall’Europa ma nella magica Penisola Scandinava, “appena qualche pagaiata” da Tallinn, non potevamo questa settimana non salire di altri 80 km più su nel nostro trekking urbano a 0 gradi.

Da una sponda all’altra del Mar Baltico, c’inoltriamo fino alle “tiepide” correnti del Golfo di Finlandia che ci accolgono mitigando questo clima continentale. A 710 km di latitudine dal Circolo Polare Artico, approdiamo nella area metropolitana più a nord del Mondo: Helsinki, città dal perfetto stile nordico. Sobria, moderna ed elegante.

Sarà perché sapevamo che la principale attrazione di Helsinki fosse l’aspetto paesaggistico, ma ancor prima di arrivare al porto, siamo già appollaiati sul ponte della nave, con ridicoli cappelli, guanti e sottoguanti e sciarponi natalizi – per un omaggio alla terra di Babbo Natale nel pieno della Primavera – a sfidare questo vento di mare e a congelare i nostri piedini frementi e scalcianti mentre entriamo nell’ “arcipelago”.

Da quassù iniziamo a sbirciare Helsinki da lontano. Un gran numero di isolotti collegati alla terraferma da traghetti o ponti fanno strada come in un labirinto alla nostra “Viking Line”. Lingue di terra, isolotti e colline di sabbia ci abbracciano e ci tirano verso il porto. Ci guardiamo attorno girandoci “adrenalinici” continuamente. Qualche casa disabitata su queste collinette in vecchio stile coloniale e i gabbiani che ci indicano la rotta verso il cuore della città.

Il nostro primo approccio è amore a prima vista. Scopriamo Helsinki nel suo lato migliore: il porto e il suo “carattere marittimo”. Centro nevralgico della capitale, principale infrastruttura portuale finlandese grazie alla sua posizione al centro delle aree di commercio del paese, principale punto di riferimento per il commercio internazionale, il porto di Helsinki è il più trafficato da passeggeri provenienti da ogni parte d’Europa, grazie ai suoi numerosi collegamenti con Tallinn, Stoccolma e San Pietroburgo.

Crocevia marittimo tra Europa ed Asia, ma accogliente e brioso, come in tutti i porti ci sentiamo viaggiatori in un paese lontano.Respiriamo il vento del Nord, tra navi da carico, velieri e navi da crociera.

Qui in fondo sono le origini di Helsinki. Fondata nel 1550 su ordine del re di Svezia Gustav Vasa, Helsinki viene menzionata per la prima volta già 200 anni prima con il nome di Helsinge che significa “stretto”, “golfo”, “approdo”, in cui compariva come villaggio affiancata da un porto.

Rimasta per secoli un villaggio che viveva grazie alla pesca del salmone, Helsinki è divenuta capitale della Finlandia solo nel 1809 per volere di uno Zar russo – Alessandro I – grazie alla vicinanza della piccola città con San Pietroburgo, che potè tenere meglio il controllo su tutta la Finlandia.

Da allora crescita della popolazione e sviluppo urbanistico hanno fatto di Helsinki una degna capitale anche europea.

Capitale per strategia quindi, meta turistica quasi per caso, iniziamo il nostro “trekking urbano” da Piazza del Mercato, nel vivo dell’ambiente commerciale tradizionale. I mercati hanno sempre un grande impatto su di noi, perché svelano in fondo la parte più autentica e verace di una città.

Attrazione “popolare” per eccellenza, osserviamo infreddoliti Piazza del mercato, con alla spalle i suoi palazzi bassi e color pastello, la ruota panoramica sulla sua destra e soprattutto la bella Havis Amanda, giovane donna che emerge dalle onde del mar Baltico e simboleggia la nascita di Helsinki.

Una “Venere nostrana” dalle tette non rifatte, che incarna i natali della città sotto le vesti della fontana in bronzo al centro della piazza. Chi credevate di trovare?

Specialità tradizionali e leccornie di stagione, oggetti artigianali e souvenir di legno, caffè lunghi e cioccolate calde nei caffè-tendoni climatizzati. “Siamo nel nostro”.

Il vecchio tradizionale mercato coperto e quello all’aperto appaiono così il luogo ideale dove il turista e il viaggiatore insieme, scoprono “i primi elementi” di gastronomia locale e del commercio tradizionale.

Piazza del Mercato insieme con l’isolato di Piazza del Senato, in cui facciamo tappa subito dopo, portano con sé tracce di luoghi che hanno rappresentato a lungo il cuore palpitante della vita economica e mondana della vecchia città.

Passeggiando tra queste strade, anche se attorno non c’è nulla che possa ricordare un tradizionale centro storico (come invece era il cuore della città di Tallinn), sentiamo di essere in un luogo il cui fascino ha eco nel passato.

Affollata tutto l’anno, la grande piazza che secondo gli abitanti è da sempre “la vetrina della città”, tra continui eventi, negozi fashion, ristoranti curati nei minimi dettagli e caffè di gran classe, resta il cuore della attiva cultura urbana di Helsinki.

Tutto lo spazio della grande piazza è dominato da 4 costruzioni: il Palazzo di Governo, l’Università, la Biblioteca Nazionale e – con 400mila visitatori annui perché considerata una delle attrazioni maggiori di tutta la Finlandia – la Cattedrale Luterana, costruita nel XIX secolo, in stile neoclassico ed ispirata al Pantheon di Parigi.

In realtà tutte e 4 le costruzioni, progettate dall’architetto Carl Ludvig Engel,   rappresentano una singolare ed unica testimonianza dello stile neoclassico, che si differenzia dall’architettura caratteristica di Helsinki.

 

Visitare Helsinki è essere catapultati con forza nella modernità.

Viverla è sentire e sperimentare, sulla pelle di italiani quali siamo, i vantaggi di una città che è semplice, funzionale e dalle linee pulite, proprio come la sua “arte decorativa”; sobria, elegante e molto cool come le componenti dello “stile nordico” che la caratterizza e la definisce.

Design e architettura raccontano il volto moderno di Helsinki più della sua storia e della sua geografia.

Mentre camminiamo tra le sue strade ampie e pulite, in mezzo ai suoi abitanti in bicicletta e tram silenziosi e puntuali, alziamo continuamente gli occhi al cielo per scrutare la fisionomia della città che ci sorprende gli occhi con la sua doppia natura: monumentale e grandiosa per certi versi, originale e moderna in quasi tutti i suoi aspetti.

Nessun altro paese al mondo vanta tanti architetti in rapporto alla popolazione. Un concentrato di menti che ha progettato e costruito gli spazi sulla “funzionalità”.  Bellezza quindi e qualità della vita.

L’architettura di Helsinki viene intesa  – e lo si percepisce dal primo istante in cui si mette piede in questa città – come uno strumento al servizio delle esigenze di chi ci abita e di chi la vive.

“Funzionalismo radicale” dunque, di cui Alvar Aalto, l’architetto finlandese più conosciuto al mondo, è massimo esponente. Essendo stata la città fondata tardi rispetto alla vecchia Europa ed essendo stata dominata a lungo dalla vicina e ingombrante Russia – la cui dominazione ha lasciato però a Helsinki in eredità la Cattedrale Ortodossa di Uspenski dallo stile architettonico bizantino-russo, alle cui cupole verdi e dorate abbiamo dedicato foto e video – i caratteri distintivi di Helsinki si sono sviluppati tardi e gradualmente, ma questo ha permesso di farle maturare un futuro proprio all’insegna delle nuove tendenze urbanistiche e architettura e del design d’autore.

Non a caso Helsinki è stata eletta nel 2012 capitale mondiale del design.

Il design, entrato nell’immaginario come simbolo della Finlandia, lo si trova non solo passeggiando per l’Esplanadi una delle vie dello shopping, in cui è facile riconoscere marchi famosi – Artek per i mobili, Aarikka per i gioielli, Littila per il vetro, Pentik per la ceramica ne sono un esempio – o in Arabianranta e nel distretto del design.

Entriamo nei multipiani-centri commerciali, ci affacciamo sui cortili interni del centro, fotografiamo i tetti delle abitazioni, ci prendiamo una pausa nei locali effervescenti, facciamo un giro con la cartina in mano nella metropolitana.

Negozi di arredamento, antiquariato, abbigliamento, gioiellerie, musei, ristoranti, boutique di moda, locali, gallerie. Pupazzetti Mumim, magliette Suomi, coperte Marimekko, pelle di renna lappone, gioielli creati con la spectrolite e vasi di vetro Savoy di Littala. Il design anima tutte le membra di questa città.

Tra le varie ed austere membra, trekkeggiamo in urban lungo Alexanderinkatu, la via più famosa ed elegante di Helsinki. Qui è tutto “very chic and cool”. Ma le vetrine non fanno per noi.

Noi siamo outdoorini amanti degli spazi aperti e delle emozioni da vivere, più che da vedere. Ed infatti, dopo aver riempito gli occhi e alimentato lo spirito, sollecitato abbondantemente le gambe e arricchito il nostro bagaglio culturale a mano, che manca?

Non esiste attività fuori porta che disdegni il cibo, la cultura a portata di tutti. Alla fine del viale la lingua inizia a fremere: c’imbattiamo nei grandi magazzini Stockmann i più grandi della Finlandia.

Perché qui i centri commerciali offrono non solo negozi alla moda, ma nascondono in sé un famelico microcosmo che vive di notte e di giorno all’interno del macrocosmo della città.

Se l’Italia, soprattutto nel nostro caldo e languido Sud, ci ha educato alla “vita all’aperto”, per piacere e per necessità, qui il “centro commerciale” rappresenta l’isola dei balocchi in cui è tutto rapidamente a portata di mano, e quindi funzionale alla vita e ai ritmi contemporanei, al riparo dalle rigide temperature esterne, che in inverno arrivano in media a -6.

Inoltre rappresenta a mio avviso una luminosa alternativa artificiale alle poche ore di luce che si trovano durante la stagione invernale che ha inizio già da settembre.

Ma torniamo a Stockmann e al suo piano terra che ospita Stockmann Herkku, il più famoso negozio di alimentari finlandese. Fornitissimi di prodotti locali e, con nostro stupore, di prodotti provenienti da tutta Europa – ma soprattutto di quelli tipicamente regionali italiani – il punto forte è secondo me la pasticceria, il nostro punto debole.

Zuppe di renna ed insalate di salmone per gli amanti del salato, porridge con il peperoncino, cupcakes, muffins, brownies, cookies e pancakes per i golosi come me, la cucina finlandese eredita la cultura gastronomica orientale ed occidentale. Segni di questa eredità ibrida è la presenza dei frutti di bosco che accostano a qualsiasi piatto.

Tra le leccornie assaggiate nel nostro sweet-food metropolitano – ricordo a tutti gli “intellettuali” che “il cibo è cultura” – degno di nota è il cioccolato Fazer, una speciale fabbrica del cioccolato, leader nel mercato finlandese, che vanta una tradizione dolciaria attiva dalla fine dell’800 (fu lanciato nel 1922 la marca del più conosciuto e venduto cioccolato al latte Fazer Blu, la cui ricetta è rimasta segreta). Cioccolatini al liquore, ai frutti nordici – mirtilli, lamponi e ribes – al cacao coltivato in America Latina, al marzapane, alle noci, con mojito e al caramello.

Compriamo tutto. Souvenir per l’Italia. E non c’è tasca che tenga. Tradizione e innovazione. Anche nel cioccolato.